Osteopatia
L'Osteopatia
Professione sanitaria (riconosciuta ufficialmente dalla legge 3/2018) si basa su un approccio integrato e complementare alla medicina tradizionale.


Che cos'è l'osteopatia?
L’osteopatia è un sistema di medicina che sottolinea la teoria per cui il corpo è in grado di fabbricare da solo i propri rimedi, purché i rapporti strutturali, le condizioni ambientali e l’alimentazione rientrino nella normalità (fonte: OMS).
Attraverso un trattamento esclusivamente manuale, e non invasivo, cura il problema cercando di ridare alle strutture del corpo la capacità di svolgere la loro funzione in modo corretto.
L’approccio osteopatico al paziente è basato sulla valutazione globale della persona considerando tutti i sistemi ed apparati in collegamento fra di loro.
Ogni parte del corpo viene valutata da sola nell’insieme.
Interpretando il sintomo come messaggio lanciato dal corpo, non si cerca di sopprimerlo ma di agire direttamente sulla causa ed aiutare il corpo ad attivare le proprie capacità di autoguarigione.
L’obiettivo del trattamento osteopatico è ristabilire una buona funzionalità articolare, muscolare, circolatoria, di conduzione nervosa, viscerale che permetta al corpo di affrontare in modo efficace numerosi disturbi.

Osteopatia e Medicina
L’Osteopatia si differenzia dalla Medicina in quanto mira al ripristino della salute in un corpo non affetto da patologie ma che presenta disfunzioni, ovvero funzioni alterate nella mobilità di uno o più distretti.
L’osteopatia offre un campo di applicazioni integrabile ma non sovrapponibile a quello di altre figure professionali. Sebbene utilizzata in particolare per il trattamento delle affezioni dolorose dell’apparato muscolo-scheletrico, l’osteopatia si rivela spesso efficace in molti disturbi funzionali di carattere posturale, viscerale e psicosomatico. L’osteopatia può essere utilizzata da sola o associata ad altre terapie.
I tre principi dell'osteopatia
L’Osteopatia si basa su tre principi:
Unità del corpo
Come metodologia olistica (dal greco όλος = tutto) l’osteopatia considera l’individuo nella sua globalità. Ogni parte costituente la persona (psiche inclusa) è dipendente dalle altre e il corretto funzionamento di ognuna assicura quello dell’intera struttura.
Equilibrio tra struttura e funzione
Un corretto equilibrio dona al nostro corpo una sensazione di benessere. Qualora tale equilibrio venga alterato si parla di “disfunzione osteopatica”, ossia di una restrizione di mobilità e perdita di movimento in una parte del nostro corpo (es. ossa, muscoli, organi…).
Capacità di auto guarigione del corpo
In osteopatia non è il terapeuta che guarisce, ma il suo ruolo è quello di favorire la capacità innata del corpo ad auto curarsi.
Il metodo osteopatico
- Valuta lo stato di salute della persona e dei sistemi che ne regolano la stabilità.
- Previene quanto prima possibile le cause delle lesioni che, se trascurate, svilupperanno successivamente disfunzioni, indebolimento dei sistemi di difesa naturali, squilibri posturali e dolore.
- Cura utilizzando i sintomi come guida per scovare la causa dei disturbi o disfunzioni ristabilendo il movimento nei vari sistemi dell’organismo, preservandone e mantenendone l’equilibrio nel tempo impedendone la cronicizzazione.
L’osteopata considera il sintomo come un messaggio d’allarme lanciato dal corpo e con appositi test manuali ricerca la causa primaria d’insorgenza del disturbo.
Attraverso varie tecniche manuali l’osteopata restituisce mobilità, funzionalità ed equilibrio a livello muscolo-scheletrico-articolare, fasciale, viscerale, cranio-sacrale, emozionale ed energetico in modo da favorire le capacità intrinseche dell’organismo a guarire.
Le tecniche dell'osteopatia
Le tecniche manipolative osteopatiche possono essere raggruppate in macro-famiglie che riflettono l’approccio osteopatico alle disfunzioni corporee:
Tecniche Strutturali
Le tecniche strutturali ristabiliscono la mobilità della struttura ossea riposizionando le articolazioni secondo i loro assi di movimento. La specificità e la rapidità della manipolazione consente il recupero della mobilità articolare. Hanno una forte influenza neurologica, oltre che puramente meccanica, in quanto favoriscono l’emissione di corretti impulsi dalle e alle terminazioni della parte trattata.
Tecniche Viscerali
Consentono ad un organo e/o viscere in disfunzione di ritrovare la propria fisiologia. Esiste da un punto di vista anatomico e funzionale una relazione tra i visceri e la struttura muscolo-scheletrica. Inoltre i visceri e gli organi hanno una mobilità propria ed in relazione fra loro grazie a legamenti e pieghe delle membrane di rivestimento. Il trattamento osteopatico mira, con tecniche indirette attraverso l’addome o il diaframma, a ristabilire una buona mobilità viscerale.
Tecniche Craniali
Questo tipo di approccio si basa sulla connessione anatomica tra cranio e osso sacro grazie alle meningi che rivestono il cervello ed il midollo spinale. In osteopatia si afferma l’esistenza di un ritmo a carico del sistema nervoso centrale che si trasmette attraverso le meningi alle ossa del cranio ed il sacro. Questi movimenti sono appena percettibili, ma si possono apprezzare ponendo le dita in precisi punti del cranio e del sacro. L’obiettivo del trattamento è l’ottenimento di un buon ritmo nei casi in cui questo si trovi alterato.
Tecniche Fasciali
L’intero organismo è una struttura retta e funzionante grazie al tessuto connettivo che è uno dei quattro tipi fondamentali di tessuto che compongono il corpo e che ha la funzione di provvedere al collegamento, al sostegno e al nutrimento di tutti gli altri tessuti dei vari organi. Deriva dal tessuto connettivo embrionale, il mesenchima (che origina principalmente dal mesoderma). Il trattamento di tale struttura consente una normalizzazione e riequilibrio dell’intero sistema corpo.
Scopri come l'osteopatia può aiutarti:


Quando l'osteopatia non è indicata
L’osteopatia si annovera nella medicina funzionale per cui si escludono tutte le lesioni anatomiche gravi, ma anche tutte le urgenze mediche. In questi casi, non si tratta più di cercare il “punto debole” che ha permesso l’instaurarsi della malattia, ma di agire urgentemente, poiché la patologia in causa non può più essere combattuta con le sole difese dell’organismo.